Un Potere segreto prepara la rivoluzione mondiale

Esiste un grande complotto per provocare il caos su tutto il pianeta
Nell’ultimo scorcio di questo fine secolo, denso di inquietanti fantasmi, è ritornata alla ribalta la paura di una grande congiura ordita contro il mondo, l’antica cospirazione sinarchica, riciclata in versione moderna, che ha come fine quello di impadronirsi del governo del mondo. Vediamo quali scenari si prospettano per l’umanità secondo i piani dei cospiratori.

In fatto di cospirazioni il documento noto come I Protocoles des sages de Sion, benché artefatto, è il più inquietante. Pubblicato e diffuso in Occidente nel 1920, si appurò già nell’anno seguente alla sua pubblicazione che era un falso, quasi certamente voluto dall’Okhrana, la polizia segreta zarista poco prima della rivoluzione di ottobre. È anche certo che per compilare il testo si servirono dei Monita Secreta Jesuitica (1661) e del Dialogo agli inferni tra Machiavelli e Montesquieu di Maurice Joli. Ma cosa dicono i ventiquattro capitoli de: I Protocolli dei Savi Anziani di Sion?

Ciò che segue è il tenore del documento, tanto per farsene un’idea, sintetizzato da un esperto del calibro di James Webb: «C’è un complotto segreto per conquistare il mondo. Viene ordito da un sindacato internazionale di ebrei, votati a fomentare le lotte di parte, a pervertire l’ordine sociale costituito, a promuovere i conflitti internazionali. Questi uomini sono chiamati gli Anziani di Sion e godono della distruzione della moralità convenzionale e dei conforti della religione. I loro agenti speciali sono i massoni, ma esistono anche altre società segrete che portano avanti la loro missione di sovversione».



Le forze del male
Marco Dolcetta nel n. 7 del periodico Il nazismo esoterico (Hobby & Work, Milano 1994) scrive: "Oggi il dibattito verte non sulla autenticità dei Protocolli, ma sulla cosiddetta veridicità degli stessi", e ci informa che: «Esiste una grande analogia tra i Protocolli e un documento che fu pubblicato ne Le Contemporain il 1° luglio 1886, col titolo: Resoconto degli avvenimenti storico–politici avveratisi negli ultimi dieci anni. Si tratta di un discorso programmatico tenuto a Praga dal rabbino Reichhorn in occasione di un’adunanza dei rabbini, denominata "Caleb", presso la tomba del gran rabbino Simeon-Ben-Jhuda».

Nel 1924 viene pubblicato il libro: "Società segrete e movimenti sovversivi", che secondo Webb, costituirà «Il testo fondamentale per tutti gli inglesi che credevano all’idea che fosse in atto una cospirazione per sottomettere il mondo intero. Autrice del libro fu Nesta Webster, la quale era convinta vi fossero cinque forze che appoggiavano la cospirazione mondiale: Massoneria Del Grande Oriente, Teosofia, Pan-Germanesimo, Finanza Internazionale e Rivoluzione Sociale».

Nella storia contemporanea diverse società segrete sono state accusate di celare, tra i loro disegni più segreti, quello di un governo mondiale. Jean Vernette, menziona: Il Movimento Sinarchico di Impero (1922), l’Ordine Martinista e Sinarchico (1920) e il Movimento Paneuropeo (1922). A proposito del Movimento Sinarchico di Impero, Emanuel Beau de Loménie su Le Crapouillot (n. 20 marzo 1953) scriveva, riferendosi a questo Ordine: «Il primo stato Maggiore sarebbe stato formato da personalità di varie nazionalità ed avrebbe un’azione dominante nelle rivoluzioni a carattere antidemocratico che si susseguirono in Europa».

Serge Hutin osserva, inoltre, che: «L’attività del Movimento Sinarchico d’Impero è sfociata nella Rivoluzione nazionale del 1940, e ci ricorda il regime di Vichy; l’idea stessa della sinarchia risale alla Belle Epoque. A Vichy, sembra, circolarono numerosi esemplari del famoso Pacte synarchique revolutionnaire pour l’Empire francais».

Il rapporto Chavin
Altre strane somiglianze emergono tra il Patto sinarchico e i Protocoles des sages de Sion. Ci informa ancora Hutin che un documento riservato, il Rapporto Chavin, cercò dopo la liberazione, di far luce sulle correnti sotterranee che avevano portato al potere gli uomini di Vichy con l’intento di servirsi di loro come dei semplici strumenti. Quel rapporto aveva perfettamente individuato la tattica dei sinarchi di ogni Paese: «Il mezzo previsto consiste, in linea generale, nel dare a ciascun Paese una costituzione politica ed un’economia nazionale la cui particolare struttura renda possibili i seguenti punti:



1. Mettere il potere politico nelle mani dei mandatari dei gruppi interessati (banchieri e capitalisti);

2. Realizzare la massima concentrazione in ogni ramo dell’industria, allo scopo di eliminare qualsiasi concorrenza;

3. Avere l’assoluto controllo dei prezzi di qualsiasi prodotto;

4. Inquadrare gli operai in un organico giuridico e sociale che non permetta più nessuna azione rivendicatrice da parte sua.

E quest’ultimo punto era anche uno dei fini indicati dai Protocolli».

Sotto questa ottica di controllo delle masse e di dominio del mondo, degni di interesse sono i fatti che seguono. Il primo riguarda una certa C. M. Stoddart. Scrive Webb: «Per diversi anni questa donna fu una dei tre capi dirigenti del tempio magico inglese conosciuto come Stella Matutina. Poi, improvvisamente, capovolse i suoi valori e scrisse una serie di articoli antisemiti, pubblicati poi nel 1930 in un volume dal titolo Portatori di Luce dell’Oscurità. Tutti i gruppi esoterici, sosteneva, erano "consapevolmente o inconsapevolmente collegati al Gruppo centrale che agisce dietro la Terza Internazionale di Mosca"». E affermava, inoltre, che: «Per conseguire l’unità dell’umanità, asservita dalla catena magnetica alla Repubblica universale della Massoneria ebraica del Grande Oriente, è necessaria una coscienza sessuale pervertita con ogni mezzo possibile, come l’illuminismo, l’euritmia, e così via: e forse, in alcuni gruppi la psicanalisi».

Spiega ancora Webb: «In Francia, pressappoco all’epoca della stesura dei Protocolli, si verificò un’analoga apostasia. Jules Doinel – lo stesso che attaccò Mery e Henriette Couedon sotto la protezione di Leo Taxil – fondo la Chiesa Gnostica, della quale entrò a far parte anche Papus (era lo pseudonimo del medico e mago francese Gerard Encausse, nda). Alla fine del 1895 Doinel si riconvertì al cattolicesimo e in seguito scrisse un libro con lo pseudonimo di Jean Kotska intitolato Lucifer demasque, che attaccava l’occultismo in generale e in particolare la stessa Chiesa Gnostica e l’Ordine Martinista di Papus». Altri studiosi includono in questo grande piano di sovvertimento del mondo, con lo scopo finale di asservirlo, numerose sette che sotterraneamente preparano una sorta di "rivoluzione mondiale".

La setta di Jakob Frank
Maurizio Blondet, parlando della setta di Jakob Frank, succeduto a Sabbatai Zevi, predicatore di una gnosi terrifica, scrive: «Questa gnosi ateistica, questo nichilismo furente e politicamente virulento, l’intento alla segretezza obbligatoria, rende il movimento frankista straordinariamente somigliante agli Illuminati di Baviera, la società segreta che Adam Weishaupt (Spartaco) organizzava negli stessi anni – o poco più tardi: la congiura degli Illuminati fu scoperta nel 1784 – l’anno in cui il ‘messia militante’ predicava in Polonia. C’è qualche indizio che le due sette abbiano comunicato fra loro; certo sembrano uscire dalla stessa fonte, ed entrambe preparano, ciascuna nel suo ambiente, l’état d’ esprit collettivo che sboccherà, pochi anni più tardi, nella Rivoluzione francese. (…) Lo stesso movimento frankista pare essersi sparso per il mondo come un epidemia. Nel 1840 è in Boemia, nel 1890 a New York. (…) Secondo Frank il mondo terrestre (tevel) non è stato creato dal ‘Dio vivente e buono’, ma da una ‘potenza del male’ che ha introdotto nel mondo la morte, e che ha una relazione inspiegabile con la sfera femminile. Ne segue che tutte le leggi, compresi la Torah e il Vangelo, sono leggi emanate dalla potenza malvagia. Perciò vanno violate».

Ci fa sapere Blondet che di Frank, Gershom Scholem dirà: «Non predica altro che la desolazione o più ancora la rovina di un mondo. Il fatto più inquietante è che gli apostoli di Jakob Frank sono ancora in mezzo a noi e ricoprono posti di grande prestigio e potere. Blondet cita Arthur Mandel elenca alcuni nomi di famiglie frankiste emigrate in USA: oltre ai Brandeis e ai Dembitz, figurano i Goldmark, i Bondi, i Lichtenberg, gli Honigsberg e i Rohatyn. Quasi tutti questi cognomi figurano in consigli di amministrazione di banche statunitensi. Per esempio, oggi un Felix Rohatyn è il più importante senior partner della potentissima banca Lazard di New York dopo il capo supremo, Michel David-Weill».

Abbiamo visto che il movimento frankista – secondo Blondet – era straordinariamente somigliante agli Illuminati di Baviera, il segreto è pericoloso Illuminate Orden, fondato con altri apostolati dal principe Jean Adam Weishuapt (1748-1830) l’1 maggio del 1776, ordine del quale – detto con le parole di Blondet – «c’è qualche indizio che le due sette abbiano comunicato fra loro». Per questo e per altri motivi il ruolo del movimento frankista dovrebbe essere ulteriormente e più approfonditamente investigato.

Le ombre del New Age
Ed eccoci ora a quella complessa corrente di irrazionalità, vera e propria babele di elementi estranei tra loro, che fu annunciata come l’Era dell’Acquario e che si originò in atmosfere alquanto particolari. Ridisegnare il mondo, rimodellarlo a proprio uso: era lo scopo di questi movimenti occulti. Non è estranea a tutto ciò a cultura della Nuova Era, un fenomeno che produce "salti di paradigma". Blondet, in una mia intervista (pubblicata su Teologica n. 5, settembre/ottobre 1996), ha detto che «In America latina questo tipo di ideologie sono diffuse, attraverso stampati e conferenze, dalla fondazione Rockefeller». Il nuovo ordine del pianeta ha la pretesa di omologare tutte le culture del mondo, di asservirle ad un solo modo di vita, di sacrificarle all’oscura teologia di una elite illuminata. E così si attuano strategie che creano nuovi razzismi, che mirano a sacrificare i poveri del pianeta, a sottometterli alle aberranti ideologie dei "signori del mondo".

Scenari inquietanti si delineano sul futuro della nostra società. Si attuano, nascostamente, strategie volte a modificare la struttura dei nuovi valori della persona. Strategie del Nuovo Ordine mondiale con il fine deliberato di cambiare l’uomo e la società. A tale progetto si ispirano e vengono diffuse nuove e inquietanti filosofie. Non pochi studiosi sono del parere che sarebbe in azione una segretissima e potentissima lobby internazionale, responsabile, tra l’altro, di fatti gravissimi, come rapimento e l’abuso sessuale di bambini e altri reati orrendi fino ai sacrifici umani. A proposito di sacrifici rituali, un ex funzionario del FBI, Ted Gunderson, ha denunciato che ogni anno più di 50.000 persone, per lo più giovanissimi, sono sacrificate a Satana sono negli USA.

I fili invisibili che legano tra loro le innumerevoli lobby occulte sono difficili da individuare. Muoversi in questo intricato vespaio di esoterismi è oltremodo complicato ed i fatti che ogni tanto emergono fanno, a dir poco, drizzare i capelli. C’è finanche chi è convinto, scrive ancora Jean Vernette, che «la Lucis Trust, la satanica (dal 1922 al 1924 si chiamava Lucifer Trust, nome nato dalla Lucifer Press, rivista portavoce della Società Teosofica), sarebbe un’organizzazione che unisce organismi attivi in ambito ecologico e legati al New Age, in particolare organizzazioni pagane o gnostiche, quali Gli Amici della Terra, il World Wild Life Fund, Amnesty International e la United Nations Association».


Bibliografia
* P. Baroni: "I Principi del tramonto", ediz. Il Cerchio – Rimini 1997.
* M. Blondet: "Gli adelphi della dissoluzione, strategie culturali del potere iniziatico" Edizioni Ares – Milano 1994.
* M. Blondet: "Complotti, e fili invisibili del mondo: Europa, Russia" Il Minotauro – Milano 1996.
* G. Cosco: "Ritorno di Satana" Ediz. Segno – Udine 1995.
* G. Cosco: "Esoterismi del XX secolo" Ediz. Segno – Udine 1996.
* G. Cosco: "Politica, magia e satanismo", Ediz. Segno – Udine 1997.
* G. Cosco: "Il serpente e l’arcobaleno", Ediz. Segno (in corso di stampa).
* Epiphanius: "Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia" Ed. Ichthys – Albania Laziale (Roma).
* S. Hutin: "Governi occulti e società segrete", Edizioni mediterranee – Roma 1973.
* G. Vannoni: "Le società segrete" Sansoni Editore – Firenze 1985.
* J. Vernette: "Il New Age" Edizioni Paoline – Cinisello Balsamo (MI) 1992.
* J Webb: "Il sistema occulto", SugarCo Edizioni – Milano 1989.
* N. Webster: "Secret societies and subversive moviments" London 1924.

Tutto quello che non vi hanno detto sull'AIDS

Dopo che per anni siamo stati terrorizzati dallo spettro terrificante dell’AIDS, oggi non se ne parla quasi. Forse per questo è venuto il momento di riscrivere la storia di questa misteriosa sindrome, che colpisce selettivamente omosessuali e drogati. C’è chi sostiene che questa terribile malattia è stata creata in laboratorio come arma di sterminio controllato (1).

In vero, assistiamo al propagarsi di nuovi razzismi, culminanti in "programmi di controllo" che celano genocidi e stermini accuratamente programmati in ambienti militari e asettici laboratori, dove si studiano nuovi tipi di morte. In certi ambienti scientifici, si svolgono esperimenti, capaci di suscitare veri e propri flagelli. La nostra, in fondo, è un’Era di pericolosi angeli sterminatori o, se preferite, anticristi.

Un documento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, gli Atti del 91° Congresso – Sottocomitato del Dipartimento della Difesa, 1 Luglio 1969, dice testualmente: "Gli studi sulla biologia molecolare progrediscono con straordinaria velocità. (…). Entro cinque o dieci anni sarebbe possibile produrre un nuovo agente biologico che non esiste in natura, e contro cui non è stata acquisita nessuna immunizzazione naturale". Nel periodo di tempo previsto, "cinque o dieci anni", scoppia l’epidemia denominata AIDS.

La storia dell’AIDS, dunque, sarebbe molto diversa da come fino ad ora è stata raccontata. La verità sarebbe ben altra e nel mio libro (2) documento cosa si nasconderebbe dietro la cosiddetta "peste del XX secolo".
Nel 1981, presso il "Centers for Disease Control" di Atlanta, in Georgia, si cominciò a parlare di una nuova malattia molto contagiosa denominata: "Sindrome di immunodeficienza acquisita" provocata, a quanto dicevano e dicono, da un virus. Robert C. Gallo e Luc Montagnier, gli scopritori spiegarono che l’AIDS è: "...una malattia devastante causata da una classe di agenti infettivi - i retrovirus - che erano stati individuati per la prima volta in esseri umani solo qualche anno prima. ...fu isolato un nuovo virus - il virus dell'immunodeficienza acquisita dell'uomo (HIV, da human immunodeficiency virus) - e si dimostrò che esso era la causa della malattia..." (3). E solo nel 1984, l’allora Ministro della Sanità statunitense Margaret Heckler ed il virologo Robert Gallo, dell’Istituto Superiore di Sanità, annunciarono al mondo, nel corso di una conferenza stampa, che era stata individuata una nuova malattia virale, trasmessa attraverso il sangue o i rapporti sessuali.

Si disse e ancora si dice che esso opera sulla cellula a livello genetico in maniera tale che il DNA delle cellule infettate riceve "comandi" direttamente dall’RNA virale, differentemente di come solitamente avviene nelle cellule, dove i "comandi" sono trasmessi dal DNA, mentre l’RNA si comporta soltanto da messaggero. Questo modus operandi gli deriva da un particolare enzima, la trascrittasi inversa, che costruisce una coppia di DNA a partire dall’RNA virale, che poi va ad integrarsi nel patrimonio genetico (DNA) della cellula ospite. Il "virus dell’immunodeficienza acquisita" infetterebbe i linfociti T (helper), adibiti alla produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario.

Diversi scienziati sono convinti che non sia, com’è sancito dall’ortodossia medica, il virus HIV a causare l’AIDS e, tra questi, il famoso scienziato Peter Duesberg (http://www.duesberg.com/), esperto, a livello mondiale, di retrovirus e professore di biologia molecolare alla University of California di Berkeley, scopritore, nel 1970, del primo gene collegato al cancro, che, tra l’altro, afferma: "Il virus di Gallo non è la causa dell’AIDS perché non rispetta i postulati di Koch e Henle di malattia contagiosa e perché non rispetta sei regole cardinali della virologia" (4). In sostanza Koch ha affermato che si può parlare di malattia contagiosa solo quando l’agente infettante, oltre a causare la stessa affezione in tutti quegli individui coi quali viene a contatto, è anche sempre presente in ogni stadio della malattia.

Con l’AIDS tutto ciò non avviene, infatti, "ci sono molti casi di persone con tutti i sintomi dell’AIDS ma che non presentano alcuna infezione da Hiv, così come ci sono soggetti che sono stati infettati dall’Hiv da oltre 10 anni e che non mostrano alcun segno di malattia" (5).

E’ da sottolineare, invece, che il modello dell’HIV (nome attuale del virus di Robert Gallo deciso da un apposito comitato scientifico al posto dei nomi LAV e HTLV-III) sta miseramente fallendo ad ogni test scientifico. La ricerca basata su di esso non è stata in grado di fornire non soltanto una cura efficace o un vaccino, ma neanche una spiegazione teorica per il meccanismo che causa lo stato patologico. Che l’HIV non sia la causa dell’AIDS sono ormai diversi scienziati a crederlo, tra i quali, oltre al prof. Duesberg, i premi Nobel Walter Gilbert e Kary B. Mullis, ecc.. Quest’ultimo è stato insignito del prestigioso riconoscimento per la Chimica nel 1993, per aver scoperto la Polimerase Chain Reaction (PCR), metodo per amplificare il DNA applicato pure nello studio dell’HIV. Neppure Eleni Papadopulos-Eleopulos ci crede.

Gli scienziati, sulla causa dell’Immunodeficenza acquisita (AIDS), propendono per spiegazioni diverse, che possono essere suddivise in due correnti: la prima attesta che l’HIV è necessario ma insufficiente, perché asserisce che devono essere presenti altri cofattori per far esplodere la malattia. La seconda corrente, invece, attesta che questo virus sarebbe niente più che il segno di una immunodeficienza già preesistente, provocata da agenti non per forza di cose infettivi, che potrebbero essere anche chimici, comportamentali e/o ambientali. Il prof. Duesberg ha precisato inoltre: "promuovo le mie idee per integrità scientifica, perché quando scopri che una strada non funziona è giusto cercarne altre", aggiungendo che "chi sostiene che l’Aids è provocato dal virus Hiv spinge migliaia di persone a prendere una medicina dannosa come l’Azt e convince i sieropositivi che la loro vita è di fatto finita, terrorizza il mondo intero riguardo ai rapporti sessuali, e specula sull’esistenza di persone malate".

Ci stanno ancora altre teorie, molto inquietanti, sull’Aids e chi le diffonde viene tacciato di cospirazionismo, di paranoia e ridicolizzato. Alcune di queste gravi accuse meritano, per lo meno, di essere conosciute dall’opinione pubblica, visto che non trovano spazi sui mass media che diffondono soltanto le teorie "ufficiali". Ecco di seguito un breve sunto di queste gravissime accuse. Taluni studiosi hanno sostenuto che questa terribile malattia è stata creata in laboratorio come arma di sterminio controllato.

Sorprende, inoltre, sapere che il virus responsabile dell’immunodeficienza acquisita è stato scoperto da Gallo, addirittura, un anno prima che si manifestasse la malattia! "Nessun altro ricercatore, mai, nella storia della medicina, è riuscito a scoprire l’agente patogeno di una epidemia l’anno prima che l’epidemia scoppiasse. Solo Robert C. Gallo c’è riuscito"(6), hanno denunciato i giornalisti Francesco Romano e Elizabeth Vogel. Come si spiega questo anacronismo? La storia "ufficiale" dell’AIDS racconta che il dott. Robert Gallo ipotizzò un virus come causa dell’Immunodeficienza acquisita, a febbraio 1983, tuttavia, Jerome Groopman, sulla rivista "Nature", già cinque mesi prima, a settembre dell’82, aveva scritto: "Robert Gallo del National Cancer Institute sta studiando i pazienti di AIDS in funzione del virus HTLV perché il virus HTLV ha una simpatia per i T-linfociti, e perché è endemico dei Caraibi" ("Nature", 9 settembre 1982).

La storia della "sindrome di immunodeficienza acquisita" è del resto un vero e proprio maledetto puzzle con risvolti e sorprese, così inquietanti, da sembrare incredibili e guai a chi denuncia il misfatto. Ci ha provato il professor Duesberg pubblicando assieme a Bryan Ellison il libro: "Why We Will Never Win the on AIDS", ebbene, una Corte Federale Di New York, il 29 dicembre del 1995, ha ordinato che tutte le copie del libro venissero ritirate e distrutte. Una precedente ordinanza dello stesso giudice vietava la distribuzione del libro ovunque in America, anche gratuitamente (7). Come interpretare questa congiura del silenzio?

E se davvero Duesberg avesse ragione a sostenere che l’Hiv non è la causa dell’AIDS? Allora sarebbe davvero tremendo per l’ortodossia sull’AIDS, perché: "dal 1987 sta prescrivendo a più di 200.000 sieropositivi, non importa se colpiti o meno dall’AIDS, una micidiale accozzaglia di farmaci venefici, come la pentamidina e i chemioterapici (tipo l’AZT, il ddl e il ddc); ...sta infliggendo mortifere prognosi di AIDS a centinaia di migliaia di persone risultate sieropositive al test dell’HIV" (8).

Ma, se non è l’HIV, cos’è?

Il "Sunday Express" (26 ottobre 1986), scrisse che, secondo tre studiosi, "l’AIDS, la patologia mortale apparsa nel 1979 negli USA e che miete vittime in tutti i continenti, è stata ‘inventata’ in laboratorio". Nel frattempo si levano, da più parti, accuse gravissime mentre le bugie dette sull’AIDS "...ancora oggi si ripetono per coprire lo sterminio dei negri, dei drogati e degli omosessuali..." (9).

E’, infatti, ormai evidente che ben lontana "dal minacciare la popolazione eterosessuale in generale, l’AIDS resta confinato, principalmente, ai tossicodipendenti ed agli omosessuali maschi di particolari zone urbane" (10).

Cosa si cela dietro l’AIDS?

C’è chi ha parlato di sterminio, di congiura contro una parte dell’umanità. La popolazione nera degli Stati Uniti crede che "l’unico dato in comune tra le vittime dell’AIDS... non è né il sesso né la droga, ma sono le manipolazioni dell’uomo bianco. Secondo queste storie ai drogati viene fornita eroina opportunamente tagliata con sostanze che danneggiano il sistema immunitario, mentre gli omosessuali e gli africani vengono infettati mediante vaccinazioni di massa, col pretesto di proteggerli da altre malattie. Oppure accusano il governo di praticare la guerra batteriologica contro i propri cittadini omosessuali mettendo in giro un virus (!) che contagia a preferenza gli omosessuali" (11).

Leggiamo ancora, nel dossier inchiesta di Romano e Vogel, che "la rivista gay New York Native, nell’83 pubblicò la lettera di un dipendente del laboratorio di guerra biologica di Fort Detrick il quale assicurava di aver partecipato all’operazione, che era iniziata nel ‘78. La lettera era anonima ma è stata pubblicata anche in Unione Sovietica dalla Literaturnaya Gazeta (il 30.10.85 secondo Covert Action)... Secondo un articolo apparso con rilievo nel Times di Londra l’epidemia di AIDS in Africa ed in Sud America segue la vaccinazione in massa contro il vaiolo, effettuata nei primi anni ‘80. Per estirpare il vaiolo dalla faccia della terra l’OMS avrebbe vaccinato almeno 70 milioni di negri dell’Africa Centrale" (12).

La gravissima accusa fu pubblicata prima da un giornale di New Delhi "The Patriot" (ottobre 1985), e poi ripresa e stigmatizzata dalla sovietica "Literaturnaya Gazeta" il 30 ottobre dello stesso anno. In Brasile, la notizia che il virus dell’AIDS era un prodotto dell’ingegneria genetica, messo appunto come terribile arma biologica, fu pubblicata dal giornale "L’Estado de Sao Paulo". In Inghilterra, il 26 ottobre 1986, il quotidiano londinese "Sunday Express" ripubblicò la terribile accusa.

La "Pravda", nell’ex Unione Sovietica, il 31 ottobre 1986, corredò una vignetta, che raffigurava un militare che dava un pacchetto di dollari ad un medico che aveva una provetta con dentro il mortale virus con una didascalia che ribadiva l’accusa della creazione del virus nei laboratori del Pentagono. La rivista francese "Eléments" (n. 63, 1988) rilanciò l’accusa con un articolo titolato "AIDS, il Pentagono sotto accusa". Tutto ciò sembra essere però passato sotto silenzio.

E se l’AIDS fosse, davvero, una vera e propria strage programmata di omosessuali, drogati, gente di colore e poveri del mondo?

Proviamo a prendere sul serio queste gravissime accuse. Non c’è dubbio che un certo razzismo considera i gay e i drogati delle minoranze moleste, di cui se ne potrebbe benissimo fare a meno. Quanto alle sterminate masse di poveri del Terzo Mondo, che non producono e coi loro bisogni pongono problemi alle nazioni più ricche, un loro sterminio si concilierebbe molto bene con il modello di una società basata sul mercato, la produzione e il consumo. Secondo una filosofia alquanto cinica, occorre qualcosa che sostituisca le guerre e le grandi epidemie che in passato avevano la funzione di calmierare e selezionare la popolazione del pianeta.

E’ atroce pensare che scienziati e studiosi possano mettersi al servizio di un tale disegno, ma d’altra parte non si può negare che in certi santuari della scienza medica si agisca contravvenendo al giuramento di Ippocrate e, invece, si sacrifichino vittime umane per teoremi di morte. Lo ha denunciato il dott. Robert Newman, presidente di un grande ospedale di New York, il "Beth Israel Medical Center". Parlando dei tossicodipendenti ha dichiarato: "Nessuno lo ha ancora detto apertamente, ma sono sicuro che molti sono d’accordo che dovremmo lasciarli morire tutti" (13). Questa logica di morte è confermata anche dalle parole di Julian Huxley, fondatore della Società Eugenetica Britannica, il quale ha asserito che: "L’intelligenza di un nero è differente da quella di un bianco, come lo è il corpo (...). Del resto è sufficiente vedere il comportamento religioso dei negri per comprendere le differenze: urlano, danzano, si abbandonano alle emozioni più violente (...). Negri e bianchi presentano differenze organiche inarmonizzabili". E’ in base a queste convinzioni che l’uomo arriva a sterminare i propri simili. Ma poi, dovremmo forse stupirci che si possano organizzare simili crudeli stermini al termine di un secolo segnato dal nazismo e dallo stalinismo? Questo abominio, d’altronde, è stato denunciato, soprattutto nei primi anni ’80, da alcuni studiosi e ricercatori che la pensano proprio cosi e, a supporto delle loro gravissime accuse, indicano alcuni documenti del governo degli Stati Uniti.

Tra questi, il Memorandum 200 per la Sicurezza nazionale è uno dei primi e forse il più importante. Fu "redatto nell’aprile del 1974 dall’allora Consigliere americano per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger. Il documento, a lungo tenuto segreto, fu reso di dominio pubblico nel 1990 grazie alla legge per la libertà d’informazione, e collocato negli Archivi nazionali americani. Si tratta di un documento agghiacciante, che denota il cinismo di un governo quando afferma: "Lo spopolamento, dovrebbe essere la principale priorità della politica estera americana verso i Paesi del Terzo mondo" (14).

Un altro documento terribile è il "Global 2000 Report to the President" presentato dal Dipartimento di Stato americano. Il giornalista Rogelio Maduro nel suo libro "The Ozone Scare" scrive: "Questo dossier fu elaborato dal Consiglio della Casa Bianca per l’Ambiente e dal Dipartimento di Stato a partire dai primi giorni della presidenza Carter. Decine di alti funzionari e centinaia di consulenti hanno lavorato a questo rapporto che proponeva di fare del ‘controllo demografico’ la pietra angolare delle politiche di tutti i futuri presidenti americani. Nel rapporto e nei documenti che lo accompagnano, si trovano tutta una serie di profezie terrorizzanti: crisi delle risorse idriche, penuria di energia, carenza di materie prime strategiche. La causa di tutto ciò? La crescita demografica. (...). E’ dunque necessario, concludeva il documento, che il governo faccia convergere politica estera ed interna con l’obiettivo di eliminare questi uomini di troppo. (...). Dal momento in cui questo documento è stato reso di pubblico dominio, sezioni intere del governo americano non lavorano che per mettere in pratica le sue raccomandazioni: il genocidio" (15).

Questo programma non è condiviso solo dagli americani. Il celebre documentarista Jacques Cousteau, che fu un accanito propugnatore del programma xenofobo in Francia, scrisse: "Noi vogliamo eliminare le sofferenze, le malattie? L’idea è bella ma non può rivelarsi positiva nel lungo termine. C’è da temere di compromettere così l’avvenire della nostra specie. E’ terribile da dirsi. E’ necessario che la popolazione mondiale si stabilizzi e perciò è necessario eliminare 350 mila uomini al giorno" (16). E Filippo duca di Edimburgo, marito della Regina Elisabetta II presidente del WWF internazionale, affermò: "Nel caso che io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione". (Deutsche Press Agentur, DPA, 8 agosto 1988).

Ecco un altro esempio del disprezzo verso le popolazioni del Terzo mondo. Il patologo dr. Cornelius Rhoades, che qualche anno dopo avrebbe diretto il reparto di patologia del Rockefeller Institute, nel 1932, diede inizio ad una vasta ricerca sul cancro. In definitiva effettuava orribili esperimenti, tra cui far insorgere deliberatamente delle infezioni sui malati. Trenta portoricani, morirono a causa di questi orribili esperimenti.


Rhoades come giustificazione sostenne che: "I portoricani sono la più sporca, la più fannullona, degenerata e ladra razza sulla faccia della terra... e che perciò tutti i medici potevano deliziarsi nell’abuso e nella tortura di questi sciagurati".

Alla luce di considerazioni così sinistre non è più fantascienza credere a quanto sostengono alcuni scienziati, e cioè che "l’AIDS fu in effetti il risultato di un programma di ricerca a lungo termine". Qualcuno afferma addirittura di averne le prove, come il russo Jakob Segal, docente di biologia all’Università di Humboldt, nella ex Germania orientale. Il professor Segal è certo che l’AIDS è stato messo a punto nel laboratorio di Fort Detrick, nel Maryland, un centro di ricerca su armi chimiche e biologiche. Segal per dimostrare la gravissima accusa pubblicò tutti i dati, che aveva raccolto nel 1986, in un libro dal titolo: "AIDS: una malattia prodotta in America".

In esso lo studioso sostiene che: "il virus della immunodeficienza (Hiv), che molti scienziati ritengono evolva in AIDS, è quasi identico ad altri due virus: il Visna, una malattia mortale che colpisce le pecore, il BVL (Bovine Leukemia Virus), ma non l’uomo, e il virus della leucemia delle cellule T: Htlv-1 (Human T Cell Leukemia Virus). Il Laboratorio di alta sicurezza di Fort Detrick realizzò l’unione dei virus Visna e Htlv-1. Il risultato fu l’Hiv messo a punto tra la fine del 1977 e la primavera del 1978. Il ‘cocktail’ di Fort Detrick venne testato su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare all’esperimento in cambio della libertà anticipata. Siccome i sintomi non si manifestano prima di 6 mesi, i test furono giudicati fallimentari e i carcerati vennero rilasciati".

"Alcuni di loro erano omosessuali, - continua Segal - e una volta arrivati a New York, ignari delle loro condizioni, cominciarono a trasmettere il contagio a persone del giro dei gay newyorckesi. E qui, nel 1979, si manifestò il primo caso conclamato di AIDS, e la malattia cominciò a diffondersi rapidamente".

Un altro ricercatore Robert Strecker, confermò le accuse fatte da Segal. Egli affermò: "Quando si studia la natura del virus dell’AIDS si scopre qualcosa di estremamente interessante. I geni del virus dell’AIDS non esistono nei primati o nell’uomo. Se si prende il materiale genetico di primati, scimpanzé, esseri umani e lo si riordina, non si può ottenere l’AIDS". Per Segal l’AIDS si sarebbe diffuso a causa di un incidente; per Strecker, invece, sarebbe stato iniettato volutamente ai membri della comunità omosessuale americana durante il programma per la vaccinazione contro l’epatite B.

Nel frattempo si continua a morire di AIDS specialmente tra le categorie a rischio (omosessuali e drogati) e nel Terzo mondo. Tra i Paesi dove vi sono più persone colpite dall’AIDS vi è l’India "che conta già quattro milioni di abitanti sieropositivi e rischia di diventare il Paese più colpito dall’epidemia dell’AIDS. Lo ha denunciato a Manila il ministro della sanità indiano, signora Renu Ka Chowdury..."(Rai-Televideo del 26 ottobre 1997). Dopo quanto esposto il fatto che segue fa venire la pelle d’oca. Il 19 gennaio 1989 "‘Nature’ esce con una serie di articoli sconcertanti sull’India. "Saranno sterilizzate tutte le mucche improduttive" scrive ‘Nature’. Poi c’è la notizia che riguarda direttamente la nostra storia: "entro il ‘92, dice ‘Nature’, tutti i bambini indiani saranno vaccinati contro una serie di malattie". (...). Tutti i bambini indiani dovranno essere immunizzati entro il 1992.

"Chiaramente qualcosa non funziona nella redazione di ‘Nature’. In India ci sono più di 200.000.000 di bambini, e il 92 inteso come anno non è una scadenza realistica. (...). Alla fine del 1988 in India si contavano 9 casi di AIDS"(17). Traete da soli le conclusioni. Sulla base di questi fatti esposti c’è da chiedersi con inquietudine che cosa ci riserva il futuro. Che sia davvero in atto una mortale congiura? Come si è visto non sono in pochi a crederlo. Alcune delle tesi riportate in questo studio ricevono, oggi, numerose conferme, anche molto autorevoli.

Un altro fatto, alquanto enigmatico, fa notare "Nexus. New Time" (edizione italiana, anno IV, n. 29, 2000) è quanto scrisse, il 30 aprile scorso, il Washington Post che, tra l’altro: annunciava un’iniziativa della National Security Agency (NSA) volta a collocare lo studio dell’Aids e tutti gli istituti pubblici della sanità, che lo stanno conducendo, sotto il controllo della Central Intelligence Agency (CIA)… Il Presidente Clinton, consigliato dal National Intelligence Council (NIC) di dichiare formalmente l’epidemia globale di AidS una ‘minaccia alla sicurezza nazionale’ degli Stati Uniti, ha trasformato questa politica in legge. L’azione prefigura la probabile persecuzione, se non l’incarcerazione o l’assassinio, degli scienziati ‘dissidenti’ che si occupano dell’AIDS… (Fonte: dr. Leonard Horowitz, Idaho Observer, USA, luglio 2000)".

Curiosità. Il Ministro della salute del Burkina Faso, ha diffuso una teoria - da alcuni ricercatori già portata avanti - sull'origine dell' HIV. Manto Tshabalala-Msimang afferma che il virus fu introdotto in Africa da una cospirazione mondiale, in particolare da un gruppo occulto denominato ILLUMINATI che avrebbe introdotto l'AIDS attraverso il vaccino per il vaiolo nel 1978. Malgrado se ne conosca la cura, questa verrebbe tenuta segreta per un oscuro programma finalizzato alla riduzione della popolazione africana. La teoria è riportata nel libro "Behold, a pale horse", scritto da William Cooper (www.stargatemagazine.com)



Bibliografia
1 G. Cosco, "Storia segreta dell’AIDS", Ediz. Segno, Udine 1996.
2 Ibid.
3 R. C. Gallo e L. Montagnier, L’AIDS nel 1998, in "Le Scienze", n. 44, dicembre 1988, pag. 19.
4 "Science", 29 luglio 1988.
5 C. Thomas Jr., Kary B. Mullis e Philip E. Johnson, What cause AIDS?. L’articolo pubblicato sulla rivista "Reason" (giugno 1994) è riportato in "AIDS una questione aperta", a cura di Raul Vergini, GUIDE ALLA SALUTE di CARTAduemila, Andromeda, Bologna 1995, pag. 10.
6 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, Cesco Ciapanna Editore, Roma, marzo 1989, pag. 118.
7 "Nexus New Time", Edizione italiana, n. 6, luglio-agosto 1996, pag. 7.
8 Dalla lettera di Peter Duesberg pubblicata in "La rivista dei libri", novembre 1996, pag. 42.
9 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pag. 134.
10 C. Thomas Jr., Kary B. Mullis e Philip E. Johnson, What cause AIDS?, cit., pag. 12.
11 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pagg. 96-97.
12 Ibid., pag. 97.
13 "Science", 12 febbraio 1988.
14 "XFACTOR", pubblicazione edita dall’Istituto Geografico De Agostini, n. 14, 1997, pagg. 16-17.
15 "L’Italia", settimanale, 22 marzo 1995.
16 "Corriere dell’Unesco", novembre 1991.
17 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pag. 153.

Panorami segreti della storia

«Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un pò più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto». Così si espresse Nicholas Murray Butler. Giova ricordare chi era questo personaggio. Il Dr. Nicholas Murray Butler è stato presidente dell’Università di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore, presidente della Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations (CFR) e capo del British Israel.

Taluni autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica, "religiosa" o esoterica. I fili della storia, asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La Rivoluzione francese fu una congiura massonica, preparata da "società di pensiero" – uguali a quelle studiate da Augustin Cochin (1876-1916) – e da altri gruppi di pressione. La Rivoluzione bolscevica fu una congiura giudaico-massonica. Diversi storici sono convinti di questo. Il "Times" (10 marzo 1920) confermò il complotto: «Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773».

Estrema importanza assume, sempre al riguardo della rivoluzione russa del febbraio del 1917, il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro "Rossija nakanune revoljucii" di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D. Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: «Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. (...). Fino a questo momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge».

L’iniziato Jean Marques-Rivière scrisse: «L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo». Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla sètta "Skull and Bones" (Teschio e Ossa) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. La Skull and Bones assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese "Economist" (25 dicembre 1992), sono la moderna risorgenza degli "Illuminati di Baviera" di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830).

Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della sètta "Skull and Bones". Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti (EIR Special report, American Leviathan, pag. 181). Tra queste vale la pena di menzionare «la famiglia Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia…» (M. Blondet, Gli «Adelphi» della Dissoluzione. Strategie culturali del potere iniziatico, Edizioni Ares, Milano 1994, pag. 232).

E’ anche molto interessante venire a sapere che, secondo quanto scrive lo storico Antony C. Sutton in "America’s Secret Establishment" (liberty House Press. Bilings 1986, pagg. 207 e segg.), la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. Marylin Ferguson nel suo libro "The Aquarian Conspiracy", una vera e propria Bibbia del movimento New Age, mette assieme Huxley con Teilhard de Chardin, Carl Gustav Jung, Maslow, Carl Rogers, Roberto Assagioli, Krishnamurti, ecc. tra i personaggi, che sono da considerare come padri spirituali del New Age. Aldous Huxley e suo fratello Julian, quest’ultimo fu il primo dirigente dell’ U.N.E.S.C.O., erano anche membri di importanti affiliazioni mondialiste, tra queste ricordo l’anglosassone Fabian Society.

Sui vertici del mondialismo, lo stesso René Guenon, che era un 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato e un 90° del Rito Egiziano di Memphis-Misraim, ebbe ad affermare: «…ma dietro tutti questi movimenti non potrebbe esserci qualcosa di altrimenti temibile, che forse neanche i loro stessi capi conoscono, e di cui essi a loro volta quindi, non sono che dei semplici strumenti? Noi ci accontenteremo di porre questa domanda senza cercare di risolverla qui» (cit. da "Il Teosofismo", edizioni Arktos, 1987, vol. II, pag. 297).

Ritornando alla "Skull and Bones" la sua importanza può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa diresse, tra l’altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia (EIR Special report, cit., pag. 182) e del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere (Ibid., pag. 183). Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come "destra e sinistra" non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del "divide et impera".

E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sarebbero stati affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra. L’appartenenza alla Grande Loggia dell’Iran delle personalità iraniane citate, è attestata dalla lettera che il segretario della Grande Loggia, Ahmad Aliabadi, ha fatto pervenire al Gran Maestro della Grande Loggia dell’Iran, Sharif Iman il giorno 16 novembre 1975. Il documento è stato pubblicato da "Nuova Solidarietà" (12 marzo 1988, pag. 4), e da "Chiesa Viva" (n. 199, pag. 8).

E’ poi noto che l’ex presidente George Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones. E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale messicano "Excelsior" che spiegava lo «smisurato sionismo» di Bush documentando la sua origine ebraica secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana. Bush è inoltre un W.A.S.P. (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al di sopra degli altri uomini (Epiphanius, Massoneria e sètte segrete: la faccia occulta della storia, Ediz. Ichthys, Roma, pag. 97).

Scrive Blondet che «secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire... A questo i membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo.... Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. Si ricordi che anche Karl Marx era hegheliano (benché "di sinistra") e vedeva nel comunismo la sintesi della lotta tra Capitalismo e Proletariato. L’ipotesi, affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos» (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I - Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano 1995, pagg. 84-85).

L’idea del "Nuovo Ordine del Mondo" è perseguita con accanimento. Del presidente Bill Clinton, scrive Epiphanius (op. cit., pag. 497): «la sua educazione l’ha ricevuta nella britannica Oxford, dove venne ammesso nel super elitario ‘Rhodes Group’, una società superiore dell’area del POTERE affine alla ‘Skull and Bones", come scrisse l’’Economist’ inglese nel suo numero del 25 dicembre 1992. L’’Economist’ elencava una decina delle maggiori ‘società d’influenza’ del mondo occidentale rivelando la loro comune derivazione dall’Ordine degli Illuminati di Weisshaupt fondato nel 1776. Clinton appartiene anche al C.F.R., alla Commissione Trilaterale e al Bilderberg…». Blondet ci informa che Clinton portò con sé Les Aspin (CFR) che, tra l’altro, firmò la «Dichiarazione di Interdipendenza", che è, in sostanza, - una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all’instaurazione di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’» (Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 103-104).

«Il Rhodes Group – ci fa sapere ancora Epiphanius, alla nota 145, pag. 497, del suo "Massoneria e sette segrete" (cit.) – nacque nel 1891 per iniziativa di Lord Cecil Rhodes, ricchissimo personaggio legato ai Rothschild, assieme a Lord Milner, Lord Isher, Lord Balfour e un Rothschild, intorno all’idea-guida di organizzare una federazione mondiale di cui U.S.A. e Impero britannico sarebbero stati il centro propulsore. Il mezzo per attuarla consisteva in una selezione elitaria dei quadri protagonisti degli ambienti universitari, politici, finanziari. Attorno a questo nucleo iniziale permeato delle idee mondialiste e socialiste della Fabian Society, sorsero i gruppi della Round Table che a loro volta, nel 1919, diedero vita ai due odierni pilastri del potere mondialista, cioè gli Istituti Affari Internazionali britannico (R.I.I.A.) e americano (C.F.R.). Il Rhodes Group, al pari della Skull and Bones, controlla il C.F.R., (che a sua volta controlla la Trilaterale), il governo-ombra americano il cui comitato direttivo annovera personaggi in grado di gestire bilanci superiori a quello annuale lordo americano».

Ritornando al progetto del Nuovo Ordine Mondiale, già il 17 febbraio del 1950 il banchiere James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato, era stato fin troppo chiaro quando aveva affermato: «Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la forza». Anche con le stragi. Il Palazzo Federale "Alfred P. Murrah" ad Oklahoma, U.S.A., viene fatto saltare in aria da una tremenda esplosione, il 19 aprile del 1995. Le vittime furono 168. Furono sospettate dell’attentato e arrestate tre persone: Timothy McVeigh, Terry Nichols e James Nichols. L’FBI iniziò «col dichiarare che il meccanismo esplosivo era un’auto-bomba imbottita di 1.000 libbre di esplosivo. Poi era un’auto con 1.400 libbre. In seguito si trattava di un camion con 4.000 libbre. Adesso è un furgone per traslochi con 5.000 libbre di esplosivo» (Nexus New Time, N. 1, Padova 1995, pag. 14).

Ted Gunderson, ex dirigente dell’FBI, al contrario di quanto volle far credere il Dipartimento di Giustizia Americano e cioé che si è trattato di «una singola semplice bomba fertilizzante», affermò che: «la bomba era un congegno elettroidrodinamico a combustibile gassoso (bomba barometrica), che non è possibile sia stata costruita da McVeigh... la bomba utilizzata era un sofisticato congegno A-neutronico, usato dall’esercito americano...» (Ibid.). Sam Cohen, padre della bomba neutronica, il 28 giugno dello stesso anno, al telegiornale della KFOR-TV, dichiarò: «Non mi interessa quanto fertilizzante e gasolio hanno usato, non sarebbe mai stato sufficiente. Cariche di demolizione, piazzate sulle colonne chiave, hanno fatto lo sporco lavoro» (Nexus New Time, N. 2, Padova 1995, pag. 9). Antefatto: non è stato molto pubblicizzato che, «il 28 marzo 1994, l’Assemblea Legislativa dello Stato dell’Oklaoma passò una risoluzione che colpiva quello che veniva percepito come un programma di governo mondiale. Fu il primo e, forse, il solo Stato ad approvare tale legislazione» (Ibid., pag. 10). Di seguito riporto alcuni estratti relativi alla decisione dell’Assemblea Legislativa dell’Oklahoma:

Risoluzione N. 1047:

Una risoluzione in relazione alle forze militari degli Stati Uniti e alle Nazioni Unite; si presenta una petizione al Congresso affinché cessi determinate attività concernenti le Nazioni Unite...

Considerato che non c’è appoggio popolare per l’instaurazione di un «nuovo ordine mondiale» o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale;

Considerato che un governo globale significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita.

...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti della seconda Sessione della 44ma legislatura dell’Oklaoma:

Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di:

(...). Cessare ogni supporto per l’instaurazione di un «nuovo ordine mondiale» o qualsiasi altra forma di governo globale.

Che al Congresso degli Stati Uniti è, con la presente, rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale. (Fonte: Newsgroup alt. conspiracy, via Pegasus computer networks, Australia). (Ibid.).

Cosa dire di questi fatti? Quale oligarchia misteriosa dirige, in segreto, i vari governi delle nazioni? Lascio al lettore il compito di arrivare a delle conclusioni. Alla luce di certi accadimenti i governi, la politica e gli stessi politici assumono contorni sbiaditi, sfumati. Misteri che travasano nella storia altri misteri. Pochissimi, forse, sanno che «Il fascismo non è nato in Italia e in Germania. Ebbe la sua prima manifestazione in Russia, col movimento dei ‘Cento Neri’, completo già all’inizio del ‘900 nelle sue azioni e nei suoi simboli: la violenza politica, l’antisemitismo feroce, i neri stendardi col teschio» (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. II - Europa, Russia, Il Minotauro, Milano 1996, pag. 83).

Chi tira i fili della storia? Ricercare certe dinamiche è cosa ardua specie quando riguarda la sfera politica e ciò che sembra del tutto casuale, in molti casi, è stato attentamente preparato. Franklin Delano Roosvelt, presidente americano e 33° del Rito Scozzese, nonché appartenente alla Pilgrim Society e al C.F.R., il governo-ombra americano, affermò: «In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo». Una oscura oligarchia sembrerebbe tirare le fila di burattani, solo apparentemente, alla ribalta della scena politica. Aveva ragione Benjiamin Disraeli, statista inglese del secolo scorso, quando disse: «Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte». Neppure i partiti contano poi molto. Essi stessi sono a loro volta manovrati, usati, in relazione a degli scopi precisi.

René Guenon ci informa, nel suo articolo "Réflexions à popos du pouvoir occulte" pubblicato, con lo pseudonimo di Le Sphinx, sul numero dell’11 giugno 1914, pag. 277, della rivista cattolica "France Antimaconnique", che «Un ‘potere occulto’ di ordine politico e finanziario non dovrà essere confuso con un ‘potere occulto’ di ordine puramente iniziatico… Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei ‘movimenti’ (…). Essi creano solo degli stati d’animo (état d’esprit), ciò che è molto più efficace, ma, forse, un poco meno alla portata di chiunque. E’ incontestabile che la mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate; in fondo, l’educazione stessa non è altro che questo, e non c’è qui nessun ‘occultismo’ (…). Uno stato d’animo determinato richiede, per stabilirsi, condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se esistono, o provocarne la realizzazione».

Al riguardo dei movimenti rivoluzionari sempre il Guénon, nel suo libro L’Esoterismo di Dante (Ediz, Atanòr, Roma 1971), spiega: «...tali movimenti sono talvolta suscitati o guidati, invisibilmente, da potenti organizzazioni iniziatiche, possiamo dire che queste li dominano senza mescolarvisi, in modo da esercitare la loro influenza, egualmente, su ciascuno dei partiti contrari». Sul fenomeno del terrorismo delle Brigate Rosse e su quello di estrema destra, il giudice Pietro Calogero, uno dei magistrati che più ha studiato il problema, ammetteva l’esistenza di: «una rete di collegamenti che si raccoglie intorno a un centro di interesse unitario, che permette ai due terrorismi di procedere insieme nell’assalto dello Stato».

Fantapolitica e tendenza al complottismo? Tutt’altro. Ecco due esempi italiani. Leggete cosa la rivista americana "Eir" scriveva: «Il 2 aprile 1993... il capogruppo Dc alla Camera, Gerardo Bianco, e il suo collega al Senato, Gabriele De Rosa, presentano un esposto alla procura di Roma, chiedendo di appurare se c’è una cospirazione politica per distruggere l’ordine costituzionale italiano (...). Gli scandali rappresentano un tentativo da parte delle forze Anglo-Americane, segnatamente la Fra Massoneria, di orchestrare una generale destabilizzazione della nazione italiana per distruggere il sistema politico esistente e insediare un nuovo ordine, a loro più gradito» (Fabio Andriola e Massimo Arcidiacono, L’anno dei complotti, Baldini&Castoldi, Milano 1995, pagg. 25-26).

Ai cronisti, che chiedevano a Mancino cosa c’è dietro le stragi italiane, lui rispose: «Non escludo un ruolo della finanza internazionale» (Ibid., pagg. 16-17). Strategie occulte della secret fraternity bancaria internazionale. David Rockefeller «credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91... ha ammesso: 1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni’; 2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale’ e ‘la sovranità nazionale’ dei banchieri; 3) che il nemico dei cospiratori è ‘l’autodeterminazione nazionale’» (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 97-98).

Orrori di una scienza asservita al male

Il nostro è un mondo senza amore e senza pietà dove non si rispettano né i vivi né i morti.

Vi sembra un’affermazione inverosimile?

Leggete allora che tipo di esperimenti compiono scienziati-stregoni nel segreto dei loro laboratori:

«Poco prima della Seconda Guerra Mondiale, notizie su esperimenti orribili arrivarono da tutte le parti del mondo. Corpi di animali senza testa venivano tenuti in vita, e sole teste condannate a continuare a vivere. Ma le allusioni ed i frammenti di notizie non bastarono per allarmare il mondo. (...). Tramite cuori artificiali veniva pompato il sangue saturo di ossigeno nei cervelli. Si vedevano teste di animali fiutare odori, sentire sapori, muovere gli occhi e respirare, teste il cui cervello funzionava - e tutto senza tronco e senza cuore.

E nel solo tronco, sul quale era stato impiantato un sistema di tubi, il cuore continuava a battere perché il cervello, che avrebbe dovuto assicurare gli stimoli naturali, era stato sostituito da un motore. (...). Le notizie su macabre operazioni, sulla creazione di esseri con cervelli automatici, stimolati da una distanza di cento metri con impulsi elettrici, continuavano ad essere giudicate come nate dalla fantasia.

Ma oggi, quasi un secolo dopo i falliti esperimenti del francese Jean Laborde, queste storie assumono improvvisamente una forma concreta: il professore americano Robert White presenta al mondo un sensazionale esperimento... Con i suoi trapianti sensazionali di teste, egli ha iniziato una nuova epoca nel campo della chirurgia del cervello. Tutto è cominciato con un esperimento riuscito dove la testa di una scimmia, Reso, è stata trapiantata sul corpo di un’altra. »

«Questo neurochirurgo che lavora con un gruppo di esperti nel ‘Centro Studi sul Cervello’ dell’Università di Cleveland (Ohio), ha dato alla serie di cento esperimenti di questo genere il nome di ‘allenamento indispensabile per l’intervento sull’uomo’. Egli è convinto che quelle teste funzionino come tutte le altre e crede fermamente di non essere lontano dal suo traguardo: il trapianto di una testa..." »(Jean Baptiste Delacour, Di ritorno dall’aldilà, Mondadori, Milano 1996, pagg. 201-203).

Nel 1971 il professor White pubblicava i suoi risultati. Ma siamo solo all’inizio di questi esperimenti da incubo. Jean Baptiste Delacour, dal quale sono stati riportati i fatti descritti, continua:

«Molti di noi volteranno le spalle, inorriditi, riflettendo su queste descrizioni. Sono, però, successe delle cose più terrificanti. Belve umane, che trattavano la vita di un uomo come un pezzo di legno morto, mostri, per cui l’esperimento contava più di ogni sentimento umanitario, hanno realizzato sull’uomo ciò che era stato sperimentato con animali. Ora, dopo che sono successe queste cose orribili, non vogliamo approfondire i particolari del dove e del come; dobbiamo, invece, parlare dei risultati, di quello che teste umane hanno provato e descritto, teste umane che non avevano più corpo, a cui era stato rubato il corpo nell’esecuzione di qualche folle sentenza; teste, montate su un sistema di tubi nel quale scorreva una soluzione ideata con grande abilità, la cui circolazione veniva tenuta in moto tramite quei tubi».

La testimonianza che segue supera di gran lunga qualsiasi fantasia horror: «Sapevo che tutto era finito. Mi ero detto che tutto sarebbe passato presto e poi... Ho sentito tutto quanto avete detto, come mi avete insultato fino all’ultimo momento. Ho visto tutto, quando dopo avete sollevato la mia testa. Ho sentito tutto finché in me c’era ancora una goccia del mio sangue. E poi, d’un tratto, ho cominciato a pensare di nuovo... perché in me scorreva dell’altro sangue. (...). Ora sono qua e ho la sensazione di esistere e, nello stesso tempo, di non esistere più. So che tutto è finito. Terribile... terribile... Sto soffrendo. Lasciatemi morire... Non ho più né corpo né braccia né gambe. Ma sento quello che dite, vi sento ridere, e soffro...».

«Questo - spiega ancora Delacour - è un frammento di un rapporto che è stato scritto su un tale esperimento...» (Ibid., pagg. 205-206).

Orrori di una scienza asservita al Male.

E oggi a che punto è la ricerca di queste belve umane? Ma soprattutto quanto vale un essere umano?

L’uomo vale molto poco in certe parti del nostro pianeta. Come diceva un misterioso interlocutore a Blondet: «…i corpi umani diventano low cost stuff. Disposable commodities. In certe zone del mondo vale già pochissimo, la materia prima umana». Esperimenti non meno terrificanti vengono effettuati su ignari cittadini da certe Agenzie di Intelligence.

Un documento che ha dell’incredibile (pubblicato da "Nexus. New Times" ediz. Italiana, n.6, Luglio-Agosto 1996), elenca tutta una serie di fatti per una causa contro l’Agenzia di Sicurezza Nazionale statunitense, National Security Agency (NSA). L’originale del documento in questione, avverte la citata rivista, è depositato presso la Corte di Washington, DC, intentata da John St Clair contro la NSA, Ft George G. Mead, Maryland (Causa Civile 92-0449). Quanto detto dal documento-denuncia oltrepassa ogni possibile limite.

Viene affermato, in pratica, che nell’ambito del programma di controllo per la sicurezza nazionale: «Il DOMINT della NSA, -riporto dalla citata rivista-, ha la capacità di… condurre operazioni di controllo psicologico occulto… tiene sotto controllo tutti i PC ed altri computer venduti negli USA… (…). La NSA dispone di attrezzature elettroniche esclusive che analizzano a distanza l’attività elettrica negli esseri umani; (…). La NSA registra e decodifica mappe del cervello individuali (relative a centinaia di migliaia di persone)… (…). Discorsi, suono a 3D ed audio subliminali possono essere inviati alla corteccia auditiva del cervello del soggetto… e immagini… alla corteccia visiva: l’RNM può alterare le percezioni, gli stati d’animo ed il controllo motorio…».

Sembrano cose da fantascienza e parrebbe incredibile che possano avvenire fatti del genere. "Nexus" pubblica una bibliografia relativa a lavori scientifici di non facile reperibilità, che provano che esistono testi molto interessanti in relazione a quanto il querelante asserisce. Ne riporto di seguito alcuni: "Brain Control", di Elliot S. Valenstein. (ESB; controllo degli individui). "Modern Bioelectricity" (Induzioni audio nel cervello con le onde EM; le coperture del DoD; EEG a distanza). "Neurophysiology", di Sudhansu Chokroverty, (Magnetofosfene; immagini dirette alla corteccia visiva). "The Mind of Man", di Nigel Calder (Ricerche sul cervello dell’Intelligence statunitense). "US News & World report", 2 gennaio 1984, (Stimolazione cerebrale con onde EM; alta tecnologia della comunità dell’Intelligence). Ecc.

Che i servizi di Intelligence statunitensi avessero effettuato esperimenti su un gran numero di ignari americani non è una novità. La stampa europea iniziò a parlarne il 24 gennaio del 1976. Tra i tanti misfatti di cui si incolpa, in particolare la CIA, vi è anche quello che accusa l’Agenzia di essere ricorsa all’intrusione, nel cervello di un imprecisato numero di persone, di impianti intracerebrali miniaturizzati per controllarne e dirigerne la mente. La cosa non sembra essere improbabile come potrebbe sembrare.

Gli studi della CIA si diressero anche sulla psico-elettronica. Questo tipo di esperimenti interessò particolarmente il neurofisiologo della Yale University Jose Delgado che affermò nel 1966 che: «il movimento, le emozioni e il comportamento potevano essere controllati da forze di natura elettrica» il che lo portò alla ripugnante osservazione che «gli esseri umani possono essere controllati come i robot, premendo dei bottoni». Il successivo salto di qualità portò alle microonde e al loro uso per ottenere effetti più marcati di influenzamento della mente umana.

Che la CIA avesse effettuato esperimenti su un gran numero di ignari americani non è una novità. La stampa europea iniziò a parlarne il 24 gennaio del 1976. Quel giorno, scrive il giornalista Marcello Coppetti, sul n. 108 del Giornale dei Misteri: «Un dispaccio dell’ANSA da New York (vedere ANSA N. 65/1 delle 10,46) informava che la signora Elizabeth Barret aveva accusato le autorità federali di averle ucciso il padre nel 1953 compiendo su di lui esperimenti segreti… Accusò anche lo Stato di New York perché, secondo la donna, l’Istituto psichiatrico, nel quale il padre si era ricoverato per riprendersi da uno stato depressivo, aveva sede a New York e aveva firmato un contratto segreto nel 1951 col Centro chimico dell’esercito, che ha sede nel Maryland».

Un numero incalcolabile di persone è stato usato come cavie da laboratorio, per una vasta gamma di esperimenti orribili, che includono anche armi batteriologiche. Sul n. 6 della rivista "XFACTOR", a tal proposito, si legge: «Forse non si saprà mai quali e quanti test di guerra batteriologica conducano gli Stati Uniti, ma questa serie di incidenti indica il tipo di esperimenti effettuati: -1952. Nubi di gas innocui liberate su sei città statunitensi e canadesi. -1955. Epidemia di pertosse scatenata dalla CIA a Tampa Bay, in Florida. –1956. Zanzare portatrici di febbre gialla rilasciate in Georgia e Florida. –1965. Detenuti di Filadelfia sottoposti a diossina, componente chiave del defoliante Agente Arancio. –1968. La CIA versa sostanze chimiche nelle condotte dell’acqua di un edificio del governo a Washington per verificare la pericolosità di un avvelenamento dell’acqua potabile. –1980. Iniezioni di ormoni a profughi di sesso maschile di Haiti detenuti a Miami e Puerto Rico per provocare la ginecomastia. –1985. Epidemia di febbre di Dengue in Nicaragua dopo numerose missioni americane di ricognizione. –1987. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ammette che in 127 centri sparsi nel Paese continuano gli esperimenti batteriologici». Secondo taluni l’AIDS sarebbe un prodotto della guerra batteriologica. L’esercito USA, nel 1969, ricevette un budget di 10 milioni di dollari, per ricercare un agente batteriologico nuovo, capace di distruggere il sistema immunitario.

Esperimenti come quelli riportati in questo articolo assieme ad altri di identica gravità, furono condotti, per oltre 40 anni, su una gran quantità di cittadini inermi e inconsapevoli, da parte dei servizi segreti americani e portano tutti al famigerato programma MK-ULTRA, che consisteva in una serie di tecniche occulte ed esperimenti illegali, condotti anche con vari tipi di droghe ed altro ancora e volti al controllo e manipolazione del cervello. Il famigerato progetto ebbe origine all’inizio degli anni ’50 e fu poi interrotto negli anni ’60 per il grosso scandalo scoppiato grazie alle rivelazioni pubblicate dalla stampa. L’inchiesta che venne aperta non concluse nulla. A capo della Commissione senatoriale incaricata di indagare vi era Nelson Rockefeller.

A questo punto è naturale chiedersi se il programma MK-ULTRA è stato definitivamente messo da parte. Ci informa Maurizio Blondet che «…già dal 1961 il "33°" Robert H.Felix (medico psichiatra e fondatore del National Institute of Mental Healt, ndr) aveva radunato i principali ricercatori del MK ULTRA sotto l’ombrello di una nuova istituzione dal nome rispettabile: l’American College of Neuropsycopharmacology» ("Complotti. I - Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano 1995, pag. 27).

Mass Media killer e guerra psicologica

La faccia occulta dell’informazione
Ogni giorno un vespaio di notizie bombardano e sconvolgono i cittadini con efferatezze di ogni genere. Ci si è domandato se questa sequenza tragica di cronache di varia disumanità non produca altre vittime? E’ vero che suicidi, delitti e incidenti mortali di auto o aerei riportati in prima pagina e molto pubblicizzati fanno aumentare considerevolmente, dopo la loro pubblicazione, fatti analoghi?

Sembrerebbe proprio di si. Nel 1844, Brigham, fondatore della prestigiosa rivista "American Journal of Insanity", scriveva: "Che i suicidi siano pericolosamente frequenti nel nostro paese è evidente a tutti. Come misura di prevenzione noi suggeriamo alle testate giornalistiche di non pubblicare i dettagli di tali avvenimenti. Non c’è nulla di scientificamente meglio dimostrato del fatto che il suicidio è spesso portato a compimento per effetto dell’imitazione. Un semplice paragrafo di cronaca giornalistica può suggerire il suicidio a venti persone. Alcuni particolari della descrizione sono in grado di accendere l’immaginazione dei lettori, fino al punto che la disposizione a ripetere quel comportamento può diventare irresistibile".

Questa relazione emerge anche da uno studio del sociologo prof. Riaz Hassan, dell’università di Flienders (Australia). Il ricercatore ha analizzato circa 20 mila casi di suicidio, avvenuti tra il 1981 e 1990. Il risultato è stato sorprendente: "la media quotidiana dei suicidi sale di circa il 10 per cento nei due giorni successivi alla comparsa della notizia di suicidi sui principali quotidiani". E non c’è neppure da stupirsi troppo, altri lavori confermano tutto ciò. E’ risaputo, infatti, tra gli addetti ai lavori (pubblicitari, psicologi sociali, ecc.), che il linguaggio evocativo ha un grande potere nello spingere a comportamenti nuovi. L’eventuale scetticismo di qualche sprovveduto lettore, sulla forza suggestiva di questa particolarissima strategia persuasiva, è messo a dura prova dalla formulazione, da parte del sociologo David Phillips, dell’«effetto Werther» (1974, 1979, 1980). Il libro "I dolori del giovane Werther" di Goethe, in cui si narra il suicidio del giovane protagonista, dopo una delusione sentimentale, riscosse un grande successo e la sua divulgazione fu seguita da un incredibile numero di suicidi in tutta l’Europa.

Giorgio Nardone e Paul Watzlawick nel libro "L’arte del cambiamento" scrivono che "Il lavoro di ricerca di Phillips segue le tracce dell’«effetto Werther» nei tempi moderni. La sua ricerca dimostra che, subito dopo un suicidio da prima pagina, aumenta vertiginosamente la frequenza di suicidi nelle zone dove il fatto ha avuto grande risonanza. Nelle statistiche relative ai suicidi negli Stati Uniti dal 1947 al 1968, nei due mesi successivi a un suicidio da prima pagina, in media si sono avuti 58 suicidi in più del normale andamento". E non è tutto, "ma dai dati anagrafici e anamnestici, appare un’impressionante similarità tra la condizione del primo, famoso suicida e quella di coloro che si erano successivamente suicidati, ossia se il suicida famoso era anziano, aumentavano i suicidi di anziani, se il suicida apparteneva a un certo ceto sociale o professione, aumentavano i suicidi in quei determinati ambienti"1.

David Phillips ha, pure, dimostrato che l’«effetto Werther» funziona anche per i delitti, gli incidenti aerei e di altri veicoli. A tal proposito lo psichiatra e psicologo sperimentale H. J. Eysenck del London University of Psychiatry, ritenuto uno dei principali esponenti della moderna psicologia comportamentale, riconsiderando il lavoro del sociologo, afferma: "Phillips (1978) ha indagato sull’effetto di diciotto delitti molto pubblicizzati negli Stati Uniti. Dopo i resoconti dei giornali relativi a questi delitti c’è stata una tendenza significativa all’aumento degli incidenti di aerei (privati), con un massimo tre giorni dopo il primo servizio giornalistico".

Eysenck continua: "E’ stata, inoltre, rilevata una correlazione statisticamente significativa tra l’entità della pubblicità fatta alla storia del delitto e il numero degli incidenti accaduti successivamente". Diverse e rigorose procedure di controllo applicate allo studio del sociologo portano a concludere che, anche nel caso degli incidenti aerei, "la pubblicità attraverso i giornali probabilmente provocava una certa quantità di suicidi mascherati da incidenti aerei" 2. Che dire dopo questi fatti dell’eccessiva ridondanza con cui i mass media descrivono fatti efferati e tragedie varie?

Ma c’è dell’altro. Papa Wojtyla, in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 1994, nel suo messaggio del 24 gennaio su «Televisione e famiglia: criteri per sane abitudini nel vedere» (Bollettino della Sala stampa della Santa Sede), tra l’altro, sottolineò che "La televisione può anche danneggiare la vita familiare: diffondendo valori e modelli di comportamento falsati e degradanti, mandando in onda pornografia e immagini di brutale violenza; inculcando il relativismo morale e lo scetticismo religioso; diffondendo resoconti distorti o informazioni manipolate sui fatti ed i problemi di attualità, trasmettendo pubblicità profittatrice, affidata ai più bassi istinti; esaltando false visioni della vita che ostacolano l’attuazione del reciproco rispetto, della giustizia e della pace" 3.

Anche i serial televisivi (Sentieri, Dallas, ecc.) modificano la mente delle persone. Situazioni inverosimili vengono accettate dallo spettatore acritico, che si identifica nei personaggi fino a spersonalizzarsi. Su questo nulla erige il proprio progetto di vita. Il vissuto soggettivo interiore ne viene influenzato profondamente. Si accresce, così, il disagio dello spettatore che, rinunciando all’esperienza di crescita collettiva, sprofonda in un rapporto di solitudine con se stesso e il niente, che blocca le capacità personali, impedisce di elaborare obiettivi efficaci, fino a modificare la scala dei valori, riadattandola ad un diverso modo di concepire la realtà e la stessa vita. E’ questo processo che è all’origine della solitudine del nostro tempo.

Queste acriticità e depersonalizzazioni provocano "salti di paradigma" (paradigm shifts), che creano nella società valori diversi, vuoti di ogni soggettività. Nel 1776 Adam Smith scrisse che pochissime delle nostre idee provengono da esperienze dirette, figuriamoci oggi. L’uomo di oggi rassomiglia sempre di più ad un automa, che ripete comportamenti ed è abbagliato da spot pubblicitari.

Charles S. Clark in "La violenza in tv" scrive "Grazie alla televisione, un bambino americano assiste in media a 8 mila omicidi e a 100 mila atti di violenza prima di aver terminato le scuole elementari" e più oltre sottolinea che Brandon S. Centerwall, psichiatra all’università di Washington, nel mese di giugno 1992, sul Journal of the American Medical Association, ha riferito che: "l’arrivo della televisione in Sudafrica ha coinciso con un raddoppio del tasso di omicidi. Durante il «periodo critico» della preadolescenza, ha spiegato lo studioso, l’esposizione alla violenza televisiva ha un impatto particolarmente profondo. «Mentre i bambini hanno un desiderio istintivo di imitare i comportamenti osservati, non posseggono un istinto per valutare a priori se un comportamento dato sia da emulare o no. Imitano qualsiasi cosa»"4.

C’è, pure, da sottolineare, che le notizie truculenti che i mass media ogni giorno ci propinano determinano nelle persone uno stato di disagio continuo, di paura di tutto, di sfiducia totale nei confronti degli altri. E non pochi finiscono col barricarsi in casa, col terrore di un mondo di mostri. E non è, affatto, così. La realtà non è fatta solo di omicidi, stupri, stragi ed altri orrori vari, eppure, sono queste scelleratezze che più frequentemente occupano gli spazi dei giornali. Ci viene mostrato solo il lato peggiore delle cose. Ma perché i mass media danno tanto spazio ai fatti più orripilanti della nostra società, dimenticando tutte le buone azioni che si compiono nel mondo? Perché "forse fa comodo tenere il paese in continua apprensione" 5.

E se tutto ciò costituisse un disegno elaborato da forze occulte di potere, che hanno interesse a creare scenari nuovi e apocalittici, per provocare certi cambiamenti a loro più graditi? Ci troveremmo, in questo caso, ad essere bersagli indifesi, nel mezzo di una sottile guerra psicologica. Increduli? Ebbene, l’uso dell’informazione, come forza destabilizzante, è più diffuso di quanto vi sforziate di immaginare. In casi del genere i mass media sono usati come "mezzi persuasivi e/o costrittivi, tali da consentire l’ampliamento delle aree di controllo e supremazia e il conseguimento di scacchieri operativi totalmente immuni dall’insidia della critica e della riflessione attiva. Nel quadro internazionale la guerra psicologica assume un ruolo preminente..."6.

In questo caso si comprenderebbe meglio ciò che si vuole instaurare nella gente, scagliandole contro una massa di notizie efferate, devastanti e brutali: paura, disperazione, grande insicurezza e di conseguenza "la sensazione di essere indifesi che produce vulnerabilità, l’obiettivo tattico della guerra psicologica attiva" 7. Col condizionamento si guida l’orientamento delle persone verso finalità programmate. Nella mente della gente si creano modi di essere e comportamenti differenti dai precedenti. Il processo è sottile e subdolo e "si estrinseca nell’azione o nell’atteggiamento provocati da un impulso o da una sollecitazione tali da indurre i soggetti stessi ad uniformarsi ad una linea preconfigurata, instillata precedentemente, educando i ricettori a reagire in una ben precisa direzione" 8.

Il condizionamento progressivo, una volta realizzato, può essere utilizzato in diversi modi: "-per avallare delle scelte -per estendere il controllo -per accreditare immagini - per corroborare dottrine -per demolire situazioni e condizioni -per indirizzare reazioni e sentimenti a fattore comune -per esercitare pressioni -per fagocitare posizioni di resistenza e si tiene sotto controllo con l’azione psicologica..." 9. Cosa si vuole, esattamente, ottenere col condizionamento?

E’ presto detto: assoggettare, annullare ogni reattività critica, incrinare la fiducia del cittadino nei confronti di ogni sicurezza acquisita, svuotandolo di coraggio e determinazione; bloccare o limitare l’imponderabilità di ciò che non è prevedibile nell’individuo e via di seguito, fino a modificarne la scala dei valori, riadattarla ad un diverso modo di concepire la realtà e la vita. Tutto ciò serve a creare emozioni o a inibirle, distrarle, orientarle, in conclusione, a controllare l’opinione pubblica. Una vera e propria guerra psicologica. Eccone la definizione: "L’insieme delle operazioni, delle azioni, delle iniziative tendenti a conseguire l’obiettivo di assumere e mantenere il controllo di grandi strati di masse e di pilotarne le opinioni, i giudizi e le conseguenti manifestazioni, agendo sulla ricettività istintiva, sull’emotività e sul processo formativo delle valutazioni..."10.

Come è possibile, col terrore, realizzare certi obiettivi quali modificare un individuo, cambiarne il pensiero, azionare processi mentali diversi, ecc.? Ebbene, "Il rateo persuasivo aumenta più che proporzionalmente rispetto all’aumento dei mezzi di comunicazione utilizzati. Nella sostanza si tratta di convincere, di ottenere consensi... mediante un procedimento persuasivo graduato nel tempo, costante nell’intensità, crescente nella pressione per l’effetto combinato della forza applicata e della perdita successiva di opposizione/resistenza da parte dell’obiettivo ammorbidito dal trattamento. (...).

"Lo sfruttamento della paura inconscia e della debolezza spirituale e intellettuale, l’assuefazione ad una determinata condizione e la latente minaccia di un mutamento repentino e irreversibile, passano attraverso la sollecitazione di tutta la gamma sensitiva, premendo, via via, sull’incertezza, sull’apprensione, sul timore, sull’intolleranza, sull’irritazione, sull’angoscia, sino al terrore e al panico intesi come proiezioni di una condizione teorica, ma ineluttabile, al verificarsi di determinate condizioni, prodotto della realtà raffigurata, rappresentata e iniettata mediante la tecnica dei riflessi condizionati..."11. I mass media hanno un peso considerevole in tutto ciò.

Ma vi siete mai chiesti chi controlla i giornali? Il giornalista e scrittore Maurizio Blondet, in un’intervista, mi ha detto: "La stampa appartiene ai centri di potere finanziari, internazionali o nazionali... In realtà il sistema mediologico non serve a far sapere la realtà, ma a creare un rumore di fondo omologante in cui tutti pensino allo stesso modo"12. Meravigliati? E perché mai? L’utilizzo della manipolazione psicologica, particolarmente nel settore politico non è una novità recente. Il sociologo David Riesman nel suo libro "La folla solitaria" scrive: "Come, in campo commerciale, la suggestione esercitata dalla confezione e dalla pubblicità di un prodotto si sostituisce alla convenienza del prezzo, così in campo politico, la suggestione esercitata dalla ‘confezione’ del candidato o mediante una tendenziosa manipolazione dei mezzi di diffusione di massa, si va sostituendo alla ricerca dell’interesse personale che determinava la scelta del tipo auto-diretto".

Vance Packard ci informa che già "nel 1955, i due massimi partiti politici americani si servivano ormai correntemente di persuasori di professione per risolvere i loro problemi..." 13. Gli esperti di tanto in tanto fingono di dolersi di queste intromissioni nella mente altrui, ma, anche in casi del genere è molto probabile che stiano utilizzando nuove e più efficaci tecniche di manipolazione mentale. Ecco quanto disse W. Howard Chase, presidente della Public Relations Society of America, 1956: "La pretesa dichiarata di plasmare o influenzare la mente dell’uomo mediante le tecniche che applichiamo, ha creato in molti di noi un senso di profondo disagio morale". Parola d’onore di persuasore occulto.

E così vengono adottate tecniche sempre più sofisticate ed efficaci, per insinuarsi nell’intimità della mente umana e manipolarla, dirigerne la volontà, le scelte, gli ideali personali e collettivi, fino a modificare il pensiero delle persone. Non crediate che quanto avete letto sia fantapolitica infarcita di teorie complottiste. Meditate su quanto scrisse Kenneth Bouldin, professore all’Università del Michigan: "oggi si può perfettamente concepire un mondo dominato da una dittatura invisibile nel quale, tuttavia, siano state mantenute le forme esteriori del governo democratico".

Bibliografia
1 Giorgio Nardone e Paul Watzlawick nel libro L’arte del cambiamento, Firenze 1990, pag. 68.
2 H.J. Eysenck. E D.K.B. Nias, Astrologia. Scienza o superstizione?, Roma 1983, pagg.. 43-44.
3 Karol Wojtyla, La potenza dei media, in Karl R. Popper e John Condry, Cattiva maestra televisione, Milano 1996, pag. 49.
4 Charles S. Clark, La violenza in tv, in K. R. Popper e John Condry, cit., pagg. 81, 88.
5 "L’Unità", 16 settembre 1984, pag. 4, Lettere.
6. Piero Baroni, La guerra psicologica, Roma 1986, pag. 186.
7 Ibidem, pag. 197.
8 Ibidem, pag. 268.
9 Ibidem, pag. 224.
10 Ibidem, pag. 55.
11 Ibidem, pagg. 57, 59.
12 "Teologica",cit., pag. 30.
13 Vance Packard, I persuasori occulti, Torino 1983, pag. 241.